Una bella passeggiata...

utenti che vi parteciano: Yuki., Genni, Valentin Charlotte Kinomoto, ~{‹Skies•

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  1. yuki.
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    Una bella passeggiata era quel che ci voleva. I miei alunni avevano i primi tre giorni liberi, come nelle altre Accademie. Avrei potuto incontrarne qualcuno forse, chissà!
    Non sapevo in che posto andare, volevo qualcosa di calmo, ma la mia razza, era sempre molto casinista, sopratutto gli alunni! E, volevo affrontare il casino, solo tra tre giorni.
    Guardai nella mappa. «I posti dell'acqua sono assolutamente scartati, non posso perdere i miei poteri! I posti dell'Aria....Troppo vento. Quelli del fuoco sono scartati per troppo casino. Non restano che quelli della Terra...Mhn...Ok, vado al Parco. Tranquillo, con gli uccellini che cinguettano, ahhh, il posto ideale!» pensai, già pensando a quanta calma c'era e quanta bellezza vi si trovava in quel posto.
    Uscii dall'Accademia, avvertendo i bidelli «Vado al Parco, torno stasera, avvertite gli alunni se mi cercano, e vi permetto di dare loro tutte le punizioni, se la cosa si mette davvero male mandatemi una fiamma di fuoco, possibilmente piccola e innoqua, per evitare che si incendi tutto il posto. Grazie» dissi facendo l'occhiolino.
    Uscii felice, non che non mi piacesse stare lì, ma per il fatto che, avevo tre giorni di pausa, per poter uscire, restare all'Accademia, in una giornata di sole come questa non era proprio il massimo...
    Arrivata, sentii gli uccellini cantare, cinguettavano amorevolmente, facendomi ricordare, quando io avevo 15 anni, il mio andamento scolastico. Due o tre risse al mese, uscire di nascosto per andare ad allenarmi, e dove non si dovrebbe, e molto altro. Mi erano piaiuti molto quegli anni, dove imparai benissimo a padroneggiare il mio elemento. E tra tre giorni, avrei insegnato tutto quello che sapevo anche ai miei alunni. L'idea mi emozionava.
    Guardai il cielo, c'era un sole cuocente, forse anche troppo.
    Con un tocco magico, teletrasportai un libro, dall'ufficio dell'Accademia, fino a qui, tramutandolo in una piccola fiammella, facendo attenziona a dove portarla, in modo che non finisse in contatto con gli alberi, se no, avrei causato un incendio, e avremo potuto subire un attacco inaspettato da quelli della terra.
    Era, forse più che un libro, un registro, dove tutti gli alunni avevano scritto nome e cognome.
    «Dunque...Philipp Fireemblem, Charlotte Bonbons...» continuavo a leggere a raffica, una volta finito vidi le foto che avevano attaccato sul "libri-registro".
    «Dall'aspetto sembrano determinati, ci sarà da divertirsi...» pensai divertita
     
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    Mi ero appena iscritta all'Accademia, e già avevo voglia di andarmene...Un perchè non c'era, forse era per il fatto che volevo essere libera. Ma cosa vuol dire il vero significato di libera? Il dizionario non basta. Essere liberi vuol dire fare tutto quello che si vuole? Quella forse è rivoluzione.
    Restava comunque il fatto che la noia mi oltrepassava, le valigie le avevo messe, ed il mio futuro compagno era già venuto e non avevo potuto conoscerlo.- Ironicamente sono stata molto fortunata - pensai dentro di me.
    Non avevo niente di meglio da fare, se non uscire fuori. I posti dell'Aria, li avevo visti un sacco di volte, volevo andare all'avventura, conoscere posti nuovi.
    Nel cancello dell'Accademia, c'era un vecchia cartina, dove c'erano tutti i posti. Quello che mi interessò di più era il Parco, dicevano che c'erano un sacco di uccellini che cinguettavano, doveva essere un posto bellissimo.
    Mi avviai in quel posto. La curiosità era tantissima, volevo assolutamente visitarlo!
    Arrivata, vidi una ragazza, oppure una signora, non doveva di certo essere una quarantenne!
    Stava leggendo un libro, piuttosto bruciacchiato. Capii subito che era una del fuoco
    - Ma che ci fa una del Fuoco qui? Va be che nemmeno io sono della Terra ma...- pensai - Lei non rischia di bruciare tutto? -
    Mi avvicinai piano piano, ma mi fermai subito quando lei fece un sorriso, piuttosto malizioso.
    - Chi è lei?! - dissi involontariarmente. Era come se guardandola una certa magia mi avesse fatto dire quello che pensavo. O forse era la Liberà, la parola di prima...Quella senza un significato.
    - Ehm...M-M - balbettai - Mi scusi, mi è uscito fuori di bocca involontariarmente. Mi chiamo Kimiko, piacere di conoscerla e mi scusi il disturbo -
    Non sapevo più che dire, avevo paura che mi avrebbe bruciato viva, la paura mi paralizzava....
    - Se vuole me ne vado! Ma non mi bruci viva! - dissi subito, con le lacrime agli occhi.
    Ero terrorizzata, e non riuscivo a muovermi per la grande paura che avevo. Forse, dopo la morte, non sarei più stata Libera, chissà....L'unica cosa che avevo in mente era - Fuga, fuga! No, non ci riesco....-
     
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    avevo appena curato il piccolo uccellino e ora dissi al piccolo uccellino -e ora alla ricerca della tua mamma!- volevo assolutamente trovare la mamma dell'uccellino , da quando so com'è non averla, ma purtroppo non sapevo proprio dove andare , la scuola era immensa e io piccolissima , -se solo ci fosse una mappa- pensai. e proprio dopo qualche secondo mela trovai davanti -EVVIVA!o...ho alzato troppo la voce...bene vediamo- guardai attentamente la mappa , il posto che mi saltò prima all'occhio era il parco , -li ci sono un sacco di uccelli - corsi al parco , ma correndo inciampai proprio davanti a una ragazza , diventai tutta rossa , ma poi guardai la faccia della ragazza mi feci coraggio e dissi -cos'è successo?- sembrava molto spaventata , non mi rispose... poi mi girai e vidi , la prof!
    -sono proprio una stupida!m-mi perdoni n-non l'avevo vista... mi inchinai per non far vedere la mia faccia spaventata. poi mi passo avanti un uccellino molto simile a quello che avevo curato e mi disse -mi aiuti? non trovo il mio piccola da 3 giorni- e io entusiasta dissi -ovvio!- ero molto felice , avevo trovato la mamma dell'uccellino ma poi mi resi conto che non tutti come me sentono gli animali parlare , e come sempre mi avrebbero detto "con chi hai parlato? se proprio strana" -NOOOOOOO!!!!- mi misi a piangere come una bambini i 3 anni
     
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  4. yuki.
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    Stavo tranquilla, in pace, quando poi, la mia tranquillità, venne interrottà prima da una liceare e dopo da una decenne! Il casino mi perseguitava...
    La ragazza, che doveva avere 14-15 anni, mi urlò in tono brusco chi ero, poi dopo, spaventata mi chiese di non essere polverizzata viva, poi, non capii molto, ma arrivò la decenne con un uccellino, dopo persi il filo del discorso, facendo l'incantesimo completo di teletrasposto del registro.
    «Calme, silenzio!» dissi in tono di odine, poi continuai «Cos'è questo chiasso? Non posso avere una giornata tranquilla?
    Tu, coi capelli viola. Sì, sono del fuoco, ma non mi azzardo a bruciarti viva! Causerebbe una guerra terribile, e non ho voglia di essere uccisa...
    Tu coi codini e il cane, mi sembra di conoscerti...Ah! Sei Charlotte Bonbon, perfetto, sono la tua insegnante Rëd Brand, e non Red, non mi chiamo rosso in inglese...Spero che tu possa passare un bell'anno, tra due giorni inizieremo il lezioni, spero che ti piaccia la prima, è una tecnica fondamentale, che dovrai imparare e ricordare fino alla tua morte, ed anche dopo!
    ». Feci l'occhiolino alla piccolina, sembrava spaventata, e non potevo continuare ad essere così severa!
    Mi girai verso la ragazza più grande, dai lineamenti sembrava dell'aria, e aveva paura di me perchè ero del fuoco, e potevo ucciderla, con una semplice fiammella, bruciando tutto l'ossigeno che aveva nel corpo e ne potere...Cercai di cambiare discorso, restare su questo non serviva a niente!
    «Cosa siete venute a fare qui? Come mai venite in questo posto? Già stanche della scuola?
    » chiesi. Feci una risatina metre parlavo, dovevo essere cauta e divertente, se no, le spaventavo a morte!
     
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    Non capii più niente. Improvvisamente, dopo l'arrivo di una decenne.
    Per fortuna, la signora del fuoco, mi disse che non mi bruciava.
    Tirai un sospiro di sollievo e capii che ero stata una sciocca. Mannaggia!
    - Sì, mi scusi, vede...Mi sono presa uno spavento. Non è naturale vedere qui una professoressa del fuoco... - dissi.
    Lei non sembrava interessarsi a me. Ma alla piccola decenne. Che a quanto pare si cahiamava Charlotte.
    Tirai un sospiro di sollievo ancora, non si era accorta della mia figuraccia.
    Indietreggiai, per andarmene.
     
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    Le parole della prof facevano un po paura , ma dopotutto era la verita quindi risposi con tono sicuro "Ha ragione prof! Non vedo l'ora di incominciare le lezioni! E riuscire a diventare come lei!" sperai di aver risposto bene nel fratempo vidi la ragazze che se ne andava , no...non mi andava rimanvvere da sola con una prof le andai dietro e le tirai la maglia e con le lacrime agli occhi "T-ti prego non te ne andare....anche se sono del fuoco e non so manovrare bene i miei poteri... Non ti faccio niente! Sono venuta qui solo per aiutare un uccellino! La guardai bene negli occhi e vidi che forse cominciavo ad esserle simpatica.
     
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    Stavo per andarmene, quando poi Charlotte mi andò incontro e mi chiese di rimanere. Era spaventata, credeva che io avessi paura di lei, forse.
    Sorrisi dicendo - Ok, non preoccuparti -.
    Vidi il cane di Charlotte, era molto bello, un amore!
    - Io sono Kimiko, ninfa dell'Aria. - dissi alla piccolina.
    Coccolai il cane e chiesi - Come si chiama questo tesoro di cane? -.
    Mi era simpatica, era dolce, carina. Era anche timida, quindi, dovevo stare attenta a non avere un tono di voce troppo imperativa.
    All'improvviso mi cadde il mio libro. Parlava della magia dell'aria, intanto, volevo essere preparata per la lezione ^^
     
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6 replies since 4/5/2013, 15:22   44 views
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